Marchi Cesare - 1982 - Giovanni dalle Bande Nere by Marchi Cesare

Marchi Cesare - 1982 - Giovanni dalle Bande Nere by Marchi Cesare

autore:Marchi Cesare [Marchi Cesare]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Biography & Autobiography, Historical, History, Europe, Italy, Travel
Google: lmoiAQAAIAAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 1982-02-14T23:00:00+00:00


CONTRO L'IMPERO

Quanti uomini lo seguirono nella nuova alleanza? Pare tremila fanti e duecento cavalieri. I malevoli scrissero che Giovanni s'era messo all'asta; che il re in persona gli aveva promesso, quale premio d'ingaggio, Imola e Forlì, terre di sua madre Caterina. In questo, Giovanni non si discostava dagli usi del secolo. Si mise in vendita, perché tutto allora era in vendita. Abbiamo già visto le tariffe dei titoli cardinalizi. In Germania i banchieri vendevano le indulgenze per conto della Santa Sede, causa occasionale dello scisma protestante. Sisto IV diventò papa pagando. Innocenzo VIII concesse l'impunità ai ladri e agli assassini, dietro versamento d'una tassa, così Roma si riempì di malfattori, protetti dalla ricevuta dell'esattoria. Alessandro VI non creò mai un cardinale senza deposito anticipato, e un frate che osò parlare di simonia, fu trovato ucciso con una ventina di pugnalate.

Alla morte d'un papa il pianto più angosciato che si alzava dall'orbe cattolico usciva dalle ugole dei nipoti, esposti al rischio di lasciare i feudi ai nipoti del successore. Un mite curato di campagna, Battista Mantovano (fine del XV secolo), scrisse disgustato, nel De calamìtatibus temporum, che "l'arabo vende l'incenso, il fenicio la porpora, l'indiano l'avorio, da noi sono in vendita i templi, i preti, gli altari, le cose sacre, le corone, i fuochi, gl'incensi, le preghiere, il cielo, perfino Dio è in vendita".

Il potere civile eguagliava in venalità quello ecclesiastico.

L'imperatore Federico III, inventore d'una felice sigla di cinque vocali AEIOU (Austriae est imperare orbi universo), nel 1469 stette un giorno intero in sala d'udienza, a Ferrara, a firmare diplomi e titoli, "non meno di ottanta", contro lauto compenso, da versare seduta stante al cancelliere. Nel 1502, sempre a Ferrara, i pubblici uffici erano venduti "a prezzi salati", e i compratori diventavano podestà, capitani, giudici, notai, il fior fiore della classe dirigente. Un discendente di Federico, l'imperatore Carlo V, comprò la corona - abbiamo già visto - versando ai principi elettori 850.000 fiorini, metà dei quali anticipata dai banchieri tedeschi Fugger.

"L'età non è così buona come è bella" sentenzia un osservatore non sospettabile di moralismo, Pietro Aretino, il primo giornalista italiano che stabilisce le tariffe per esaltare le gesta dei potenti, e tariffa doppia per tacerne le malefatte. Nasce in questi tempi, e s'irrobustirà nei successivi, la pianticella dell'italiano furbo e conformista, zelante soccorritore di chi vince. Ludovico Ariosto sposa in forma segreta Alessandra Benucci, la donna della sua vita, per non perdere certi benefici ecclesiastici. Lo stesso Guicciardini resta al servizio dei papi, pur detestando con tutte le forze del suo animo i preti e il potere temporale. "Io non so a chi dispiaccia più che a me la ambizione, la avarizia e le mollizie de' preti" scrive nei Ricordi, "nondimeno el grado che ho avuto con più pontefici m'ha necessitato a amare per el particulare mio la grandezza loro; e se non fossi questo rispetto, arei amato Martino Luther quanto me medesimo". Il "particulare" prevale sulle convinzioni morali, sui principi generali. Ogni tanto uno sfogo anticlericale, come quando augura che i protestanti possano "tarpare le ali a questa scelerata tirannide de' preti".



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